lunedì 10 marzo 2014

Sei cresciuto abbastanza, adesso puoi pagare la multa!

Abbiamo intervistato il Dr. Alvise Fedrigo, laureato in Giurisprudenza che ha svolto per diversi anni la professione legale, continuando nel contempo ad interessarsi di nuove opportunità di business sul mercato italiano. Gli abbiamo chiesto di dare un suo parere dal punto di vista giuridico sul ruolo dell'Antitrust oggi in Italia.

Che tipo di Ente è, quello dell'AGCM?
È ormai appurato che quello che funziona meglio in Italia sono tutti quegli Enti che sono destinati a raccogliere denaro per lo Stato. Che sia dovuto oppure no, sono implacabili.
Multe, balzelli, accertamenti e sanzioni varie sono ormai una spada di Damocle che pende sulle teste di tutte le imprese che raggiungono certi risultati e dove c’è da spillare del denaro. Dove c’è da arraffare si arraffa a man bassa per sostenere uno Stato in affanno di liquidità.


Perchè questo accanimento per il Network Marketing secondo lei Fedrigo?
Nel mondo del Network Marketing ricevere una multa è diventato sinonimo di fatturati consistenti. Lo confermano molte aziende del settore, come Agel, Xango, Asea, Vemma ed Organo Gold

Ma com’è che aziende presenti in tutto il mondo, sono multate solo in Italia?
Qualcuno potrebbe dire che da noi ci sono normative più restrittive. A me sembra che la Legge 173/2005, regolante il campo della vendita diretta e del network marketing, sia una norma passibile di ampi margini di interpretazione e non consenta di avere dall’origine disposizioni chiare tali da consentire a un’azienda del settore di adeguarsi ex lege e dormire sonni tranquilli. In ogni momento (e di solito quando ci sono certi fatturati) può arrivare una sanzione in base all’umore dell’interprete.  

Il vero problema è che NON C’E’ CERTEZZA DI DIRITTO.

Un’azienda multinazionale che entra nel nostro Paese e che già opera in altre decine di Paesi, che gusto ha di costruire una rete in Italia per farsela corrompere da una sentenza sanzionatoria?

Quello che Enti come l’Antitrust secondo me non comprendono, è che attaccare per incassare aziende che si stanno sviluppando bene, nel breve periodo rischia di avere un effetto boomerang. A fronte di quei famosi soldi sporchi, “maledetti e subito”, si ottiene meno gettito nelle casse dello Stato, in quanto i fatturati o calano o si azzerano e quindi anche le tasse pagate dai vari incaricati. 

Ciò perché questo tipo di attività è già molto chiacchierato, spesso per non conoscenza, e attacchi come questo sono a volte fatali. È vanificato il lavoro di molte persone che con fatica e dedizione si costruiscono una fonte di guadagno onesto.

A questo punto mi viene da pensare che se un’azienda riceva una multa, significa che sta iniziando a funzionare bene. Una cosa tipo: Bravo! Sei cresciuto abbastanza, adesso puoi pagare la multa!

Del resto molti grandi miti del passato ci hanno spiegato quale percorso hanno i cambiamenti importanti…

“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”
Mahatma Gandhi. (Mohandas Karmchand Gandhi)

“Ogni verità subisce tre fasi, prima viene derisa, poi combattuta ed infine accettata”. 
Arthur Schopenhauer

La fase in cui interviene una sanzione è quella in cui l’azienda è combattuta. Se le spalle sono larghe e l’azienda è solida, il superamento di questa fase porta all’ultimo stadio, che è quello del successo condiviso. Bisogna solo avere pazienza e interpretare il fatto della sanzione nel contesto italiano, dove la caccia alle streghe e la raccolta di denaro sono purtroppo una realtà.

Tratto da i Milionari del Benessere

 

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